Ritorno al lavoro, maternità obbligatoria e facoltativa. Mamma Elisa
“A fine agosto è arrivata la meravigliosa notizia che il mio pancino aveva un microscopico inquilino che iniziava la sua vita… nella nostra testa era nato già da un po’, ma essendo io in terapia per la sclerosi multipla, ho dovuto aspettare un po’…ero molto incredula, ho fatto leggere a mio marito il risultato delle analisi perché io non avevo il coraggio di vedere (consideriamo che il test fatto mi dava negativo). Incinta di cinque o sei settimane!!! Che meraviglia! Grazie Gesù e grazi e Zia che dall’alto me lo hanno dato!
Il 5 settembre mi sveglio con delle perdite, non dico la paura, la mia ginecologa ad un convegno ed io prendo la macchina, carico mamma e vado all’ospedale, nel frattempo telefono a mio marito che lavorava fuori, e vado al pronto soccorso… per strada lacrime e preghiere perché il mio piccino tenesse duro… arriviamo al pronto soccorso, fanno l’eco e mi dicono “signora qui è tutto regolare, c’è anche l’eco cardiaco però dobbiamo aspettare le 8 settimane (ne erano passate 6)”. La mia gine mi mette a riposo assoluto. Maternità anticipata. Ho mandato il mio certificato al mio datore di lavoro e ha fatto lui tutto.
Due mesi prima del parto sono andata a presentare la domanda di astensione obbligatoria al patronato e anche li ho portato a matricola inps dell’azienda e hanno fatto tutto loro. La sig.ra Carla è davvero gentilissima!!!
Alla 40° settimana nasce Pietro, un toretto, ma con un difetto cardiaco che ha richiesto un intervento 32 giorni dopo la nascita. A casa abbiamo dovuto continuare una terapia per sei mesi. La maternità obbligatoria a fine luglio mi è finita, così ho attaccato un mese di ferie, e ho preso la maternità facoltativa fino a che Pietro non ha finito la terapia… anche questa per chiederla sono andata al patronato e ho parlato sempre con Carla.
Sono tornata al lavoro con Pietro che aveva 8 mesi… cuccioletto!!! Il distacco non è stato semplice… per lui sicuramente meno traumatico che per me. Ha un buon rapporto con i nonni che stravedono per lui, ci giocano e lo fanno sentire un principino quindi stava bene anche con loro… Dagli 8 mesi ai 10-11 vi dicevo sono stata male più io a lasciarlo perché lui tanto giova… verso i 10-11 mesi iniziava con il saluto-pianto però chiusa la porta giocava e si ambientava subito dai nonni. Io al lavoro mi ambientavo un po’ meno J.
Logicamente all’inizio è stata un po’ dura la ripresa, manchi da casa, torni e hai voglia di stare solo con lui e i lavori domestici si accumulano, la casa diventa un bazar e non ci capisci più nulla… poi ci si organizza e qual cosina migliora… se guardo ora con il senno di poi capisco che staccarci un po’ ha fatto bene ad entrambi… siccome ora è diventato un uragano ogni tanto non vi dico che sono felice di salutarlo sulla porta dicendo “tranquillo adesso ci pensa nonna”, mi si stringe di più il cuore quando mi vuol venire in braccio mentre parto, con gli occhioni dolci per agire sul mio senso di colpa o quando mi dice “non vai via, mamma co pè”…
Comunque aspetto con ansia il sabato e la domenica perché ci svegliamo insieme e passiamo tutta la giornata insieme… anche se è un terremoto!!!”]]>
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!